10.4.07

 

Limòn Dance Company, capolavori di modernità


La compagnia americana in tournée italiana. In questi giorni, al Teatro Sistina di Roma.


La Limón Dance Company conclude al Teatro Sistina di Roma dal 10 al 15 aprile il tour italiano, organizzato da Daniele Cipriani in occasione del sessantesimo anniversario della compagnia statunitense, con la presentazione di alcuni capolavori della danza moderna.

“Il programma – spiega la direttrice della compagnia Carla Maxwell - è stato ideato per celebrare il genio coreografico dei nostri fondatori, Doris Humphrey e José Limón, e per omaggiare gli elementi che li hanno ispirati nelle loro creazioni. I pezzi scelti sono capolavori del 20° secolo e dimostrano la vitalità e il forte legame tra tradizione e contemporaneità che caratterizzano il lavoro della Limón Dance Company”. La panoramica è stata suddivisa in due distinte serate; il 10, il 12 e il 14 aprile è possibile assistere ai lavori che hanno fatto la storia della danza moderna La pavana del Moro - Variazioni sul tema di Otello (1949) e Psalm (1967). L’inno alla cultura nativa e agli ‘indiani ‘d’America’, The Unsung (1970) e l’omaggio alla pioniera della danza moderna Isadora Duncan Dances for Isadora (1971) vanno in scena l'11, il 13, e il 15 aprile. In tutte e due le serate è presente l’omaggio di Josè Limón a Doris Humphrey con la (Suite of) A Choreographic Offering (1964).

Il programma romano di questa tournèe è totalmente incentrato sulla figura e sulle creazioni di Josè Limón per cui non sarà possibile ammirare le coreografie di Carla Maxwell, Doris Humphrey e Susanne Linke che hanno aperto a Modena questa celebrazione della compagnia.

Josè Limón è unanimemente considerato uno dei principali coreografi del ‘900. Nasce in Messico nel 1908 ed emigra negli Stati Uniti insieme alla sua famiglia nel 1915. All’età di vent’anni si trasferisce a New York, che in quel momento era in pieno fermento creativo anche grazie alla presenza di intellettuali e artisti in fuga dall’Europa incendiata dai nazionalismi, e assiste per la prima volta ad uno spettacolo di danza. Si narra che sia rimasto talmente colpito da questa rappresentazione da decidere di intraprendere il lungo percorso che lo porterà ad essere riconosciuto come uno dei più importanti danzatori e coreografi mai esistiti. È proprio a New York che Limón trova il terreno fertile per dare corpo alle sue idee. Nel 1946, insieme alla sua maestra e mentore Doris Humphrey, forma il primo nucleo della compagnia, che debutterà l’anno successivo al Belasco Theatre di New York, riscuotendo un successo che si è consolidato negli anni.

Oggi il repertorio della Limón Dance Company è considerato parte integrante del patrimonio culturale americano e la tecnica Humphrey-Limón, basata sul principio del ‘fall and recovery’ (caduta e recupero), è presente in forma originale o rielaborata in moltissime tecniche di insegnamento delle arti performative.

“La danza di Limón si fonda su un principio di umanità – ci racconta la condirettrice artistica della compagnia Roxane D’Orléan Juste – e questo è quello costituisce l’indissolubile legame con la contemporaneità. I principi che Limón esprimeva con le sue coreografie sono universali e senza tempo perché riguardano l’essere umano nella sua interezza, con le sue emozioni e passioni. Nei lavori di Limón c’è una speranza di pace per un mondo migliore, se non un vero e proprio messaggio. Le sue coreografie esprimono le emozioni più basilari con quella semplicità che permette un’indagine approfondita e sincera delle passioni che ci animano e che costituiscono la straordinaria bellezza del nostro essere ‘umani’”.

by Valentina Cosimati
published on Liberazione del 10 aprile 2007

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