27.1.07

 

Rotterdam Film Fest, al via la corsa per la Tigre olandese


La direttrice Sandra den Hamer protesta per i tagli ai fondi per il cinema

di Valentina Cosimati - Rotterdam [nostro servizio]

Il Rotterdam Film Festival si è aperto mercoledì con una protesta di Sandra den Hamer, che ha tuonato contro i tagli al fondo Hubert Bals per il finanziamento di film dei paesi in via di sviluppo decisi dal governo Balkenende III. “Non soltanto l’aiuto ai cineasti ma – ha denunciato la direttrice del festival olandese – il dialogo e gli scambi culturali vengono così minacciati”. Nonostante le difficoltà economiche, la trentaseiesima edizione del Rotterdam Film Festival, che animerà il più grande porto europeo fino al 4 febbraio, si conferma come una manifestazione di tutto rispetto con 250 lungometraggi, di cui 44 in prima assoluta, 21 sezioni tra cui gli hotspots su Bucarest e Teheran. Una celebrazione del dialogo tra culture con molti film che affrontano la tematica dell’immigrazione, la questione più spinosa per l’attuale amministrazione di centro destra.

Tra i quindici film in concorso per la Tigre olandese (10.000 euro e distribuzione nelle sale) La fine del mare, coproduzione italo-franco-tedesca con la regia di Nora Hoppe, La antena, secondo lungometraggio dell’argentino Esteban Sapir sul cinema muto che ha aperto il festival mercoledì 24, Does it Hurt? – Il primo Dogma balcanico dell’esordiente olandese-macedone Aneta Lesnikovska, il malese L’amore conquista tutti di Tan Chui Mui e Unpolished della tedesca Pia Marais.

La fine del mare racconta la storia del serbo Todor, che si guadagna da vivere con il contrabbando di sigarette a Trieste e un giorno decide di non consegnare il pacco un po’ più ingombrante che i suoi fornitori gli hanno affidato, una ragazza drogata, seviziata e destinata al mercato della prostituzione. Nella sezione Sturm und Drang – cinema del futuro presenza italiana con Anche libero va bene, esordio alla regia per Kim Rossi Stuart presente a Cannes e distribuito in Italia da 01Distribution; Cover Boy…l’ultima rivoluzione di Carmine Amoroso (premio Solinas per la sceneggiatura di Parenti Serpenti) sull’amicizia tra un precario italiano e un immigrato rumeno che entra in contatto con il mondo dell’alta moda milanese, raccontando con leggerezza due delle questioni più spinose della società italiana; e lo sperimentale Una Ballata Bianca, coproduzione italo-olandese, di Stefano Odoardi su musiche di Carlo Crivelli.

Il Nuovomondo di Emanuele Crialese è nella sezione "Time and Tide" – Cinema del Mondo, insieme alle Schegge di cinema e filosofia di Enrico Ghezzi, lo straordinario La vita degli altri del tedesco Florian Henckel von Donnersmarck sulla vita di un gruppo di intellettuali nella Germania Est vissuta attraverso i rapporti di una spia della Stasi, Nacido y Criado di Pablo Trapero, Giardini in Autunno di Otar Iosseliani, Mamma e Papà del bosniaco Faruk Loncarevic, premio della giuria al Festival di Sarajevo 2006, e 12:08 A Est di Bucarest di Corneliu Porumboiu camera d’oro a Cannes, distribuito in Italia dall’Istituto Luce. Nella sezione sui maestri moderni Kings and Aces insieme al Leone d’oro ‘a sorpresa’ Still Life del regista cinese Jia Zhang-Ke, Cuori di Alain Resnais e il crudo Rescue Dawn di Werner Herzog sulla guerra in Vietnam. Grande attenzione anche ai corti con 425 film, documentari e sperimentali.

Pubblicato su Liberazione del 27 gennaio 2007

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