26.6.07
Eros, adolescenza e disabilità: a Venezia ballano gli italiani
Ventriglia, Bucci e i Motus alla Biennale Danza
Venezia - Tre spettacoli diversissimi per un percorso in danza nella coreografia italiana di qualità in questa quinta e chiacchieratissima edizione della Biennale Danza sul tema Eros e Corpo, diretta dal coreografo brasiliano Ismael Ivo.
Si comincia con Il mare in catene , una ricerca di Francesco Ventriglia e della sua compagnia "scaligera" sull'eros delle persone con disabilità motorie; si prosegue con l'ultima creazione di Simona Bucci Arresi alla notte con le luci di Valerio Alfieri e i costumi di Massimo Missiroli; per concludere il 27 e 28 con X (ics) racconti crudeli della giovinezza , lavoro dei Motus sull'eros adolescenziale.
«Ho cercato con i miei ballerini del Teatro alla Scala - ha raccontato Francesco Ventriglia - di abbattere una barriera, stavolta non architettonica ma mentale. C'è una sorta di tabù intorno alla sessualità e all'eros di persone disabili, persone che hanno corpi considerati imperfetti dalla società contemporanea». Lo spettacolo è un dialogo tra i danzatori che mettono in scena la poesia dell'eros e un attore che racconta le difficoltà oggettive della sessualità sulla sedia a rotelle.
L'eros vissuto al di là di convenzioni e vincoli imposti dalla società è anche il tema al centro dello spettacolo di Simona Bucci, che ha messo in scena una personale ricerca in danza iniziata nella compagnia di Alwin Nikolais e proseguita sotto la guida di Carolyn Carlson. In un villaggio senza tempo e senza luogo interagiscono degli archetipi, e una Maddalena, che trascina le proprie "colpe" come pesanti macigni, viene lapidata e stuprata. «Il mio - spiega la coreografa-architetto - è uno spettacolo sulla viltà emozionale, quell'incapacità di vivere le emozioni liberamente nella vita di tutti i giorni. Gli unici momenti in cui abbandoniamo alla libertà e all'eros sono quelli della mancanza di regole, come il carnevale o la notte. Maria Maddalena è la chiave di volta dello spettacolo. C'è una scena in cui uno dei personaggi, il più rispettato in questo villaggio, si lascia andare ad un momento di poesia con lei. Lo fa di notte, al riparo dagli sguardi e dal giudizio degli altri».
L'eros tra adolescenti è al centro di X (ics) racconti crudeli della giovinezza , la prima tappa di un percorso che i Motus proseguiranno nelle banlieues parigine e nelle periferie della ex Germania dell'Est. «L'adolescenza è quel periodo in cui ti innamori ripetutamente, forsennatamente, disperatamente - racconta Daniela Nicolò - e di cui è difficile parlare anche per censura e divieto morale. Consumiamo e siamo consumati da immagini di sesso becero, ma il corpo e i suoi angoli bui continuano a far paura». L'atteso spettacolo dei Motus unisce riferimenti al vivere contemporaneo con una ricerca sul linguaggio molto apprezzata a livello internazionale, in un costante gioco di interazione tra differenti forme artistiche, e ammiccamenti piuttosto espliciti alla Settima Arte. Una coproduzione internazionale che guarda all'adolescenza per svelare attimi di estasi, mettendo una "X" sul consumo dei corpi. «Il sottotitolo rimanda ad un film - spiegano i coreografi - degli esordi di Nagisa Oshima, il regista dell'Impero dei Sensi. Non tanto per citare quel film ribelle e criminale che sconvolse cinematografia giapponese degli anni ‘60, ma per l'idea di racconto, di sguardo rivolto ad evocare attimi di estasi, rivolta e narcisismo sfrenato vissuti in quel periodo magico e contraddittorio che è la giovinezza».
by Valentina Cosimati
Published on Liberazione del 26 giugno 2007
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