27.8.05

 

Dublino, nuova capitale dell'arte senza confini

Musica, teatro, danza e arti visive nei tre diversi festival che si incrociano per le strade della capitale irlandese fino al 15 ottobre

Valentina Cosimati
Dublino

La città di James Joyce dedicherà il mese di settembre al teatro e alle performing art. Si è iniziato ieri con il festival di musica "Hard working class heroes for one day al Temple Bar, e si prosegue per tre settimane, a partire dal 12 settembre con danza, teatro, arti visive del "Fringe festival", una delle piattaforme più interessanti della scena contemporanea, per finire in bellezza con l'"International Dublin Theatre Festival" che si concluderà il 15 ottobre.

A partire dal 12 settembre si troveranno coni fucsia e bianchi per le strade della capitale irlandese ad indicare lavori artistici in corso. Più di centoventi spettacoli in tre settimane porteranno una ventata di aria fresca nella città. Il "Fringe festival" è per la prima volta staccato dal più importante "International dublin theatre festival". Per una curiosa coincidenza i direttori delle due manifestazioni sono cambiati proprio quest'anno e i festival hanno preso delle direzioni autonome pur mantenendo un certo collegamento. Il tedesco Wolfgang Hoffman, direttore artistico del Fringe, sta avvicinando il festival dublinese alle politiche del "Fringe" di Edimburgo, anche se c'è una differenza sostanziale tra i due. «Ad Edimburgo - spiega l'organizzatrice Layla O'Mara - non c'è una vera e propria selezione artistica e gli spettacoli nascono spontaneamente. Qui a Dublino cerchiamo di dare una linea e selezioniamo i lavori con molta attenzione. Questo ci dà anche la possibilità di dare spazio a giovani artisti, che aiutiamo nella produzione e a cui forniamo location, competenze e supporto tecnico».

Il "Fringe festival" porta il teatro giovane nei teatri tradizionali e colora luoghi generalmente adibiti ad un uso totalmente differente con azioni performative. «"Adrenalin" ad esempio è un'azione artistica - racconta Layla O'Mara - in cui gli spettatori vengono portati a loro insaputa su un autobus con i finestrini coperti in una zona della città che sta rinascendo, abbastanza nota ai dublinesi, e quando scendono si trovano immersi nell'azione di una rapina. Ma ci saranno anche molte performance nell'area meno sensibile all'arte di tutta Dublino: quella delle banche».

E' un festival coraggioso in cui si richiede anche al pubblico un pizzico di curiosità e coraggio, quel tanto che serve a mettersi in gioco. "Bed and Breakfast" ad esempio è un pigiama-party-performance che si svolge nell'arco di una notte intera nell'Ostello della gioventù Avalon House per ricreare l'atmosfera delle fiabe della buonanotte e quella sensazione speciale tipica dell'infanzia di quando si fa tardi la sera con l'amichetta del cuore. Il pubblico dovrà indossare un pigiama e verrà immerso nella performance comodamente sdraiato in uno dei letti dell'ostello.

A Dublino in questo momento c'è un grande fermento creativo. Il fermento artistico va di pari passo con l'apertura verso nuove culture. «I confini sono sempre più labili - spiega Peter Crowley, nuovo direttore dell'"International Dublin theatre festival", da cui è nato cinque anni fa il "Fringe" - le frontiere si aprono e questo si riflette chiaramente sia sulle produzioni teatrali che sulle scelte dei programmi. L'arte e il teatro oggi sono sempre più adatti ad un mondo senza confini: io sono canadese e sono anche il primo non-irlandese che dirige questo prestigioso festival».

L'"International Dublin theatre", dove forse anche Dario Fo e Franca Rame faranno un'apparizione, è l'unica manifestazione di questa importanza che abbia mantenuto il carattere teatrale degli esordi. In effetti «E' il più importante festival in lingua inglese di teatro contemporaneo non multidisciplinare - chiarisce Peter Crowley - ma questo non vuol assolutamente dire che non vi sono intersezioni tra gli stili». Questa edizione del festival è dedicata ad uno dei massimi esponenti del teatro dell'assurdo, Harold Pinter, che quest'anno festeggia il suo settantacinquesimo compleanno, ma, quasi a dimostrazione del fatto che nel teatro contemporaneo il testo non è protagonista assoluto (text-based) viene lasciato ampio spazio alle performance della casa di produzione Victoria, l'unione di compagnie di teatro danza con base a Gent, nel Belgio Fiammingo, fondata da Alain Platel e casa dei Ballets C. de la B.

Siamo a Dublino e non poteva mancare un accenno alla difficile situazione nord-irlandese, ecco che Sunday Bloody Sunday metterà in scena le varie revisioni della storia di uno degli eventi più tragici della guerra civile con la voglia di aprire un'occasione di dialogo. Lo spettacolo è infatti coprodotto dal British Council. I due festival si incontreranno per celebrare i rispettivi anniversari con una grande festa il 2 ottobre.

Pubblicato su Liberazione il 27 agosto 2005

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