3.2.07

 

Creatività femminile per le Tigri olandesi

Ieri le premiazioni alla 36/a edizione dell'International Film Festival Rotterdam. La giuria incorona la regista malese Tan Chui Mui per il sofisticato L'Amore conquista tutti e la tedesca Pia Marais per Unpolished.

Rotterdam - La giuria della trentaseiesima edizione del Festival di Rotterdam, presieduta dal direttore del Toronto Film Festival Piers Handling, ha apprezzato la creatività femminile assegnando le tigri olandesi alla regista e giornalista malese Tan Chui Mui con il sofisticato L’Amore conquista tutti e alla regista tedesca Pia Marais con il suo Unpolished. Un ex-aequo Baixio das bestas del brasiliano Claudio Assis e la produzione danese AFR di Morten Hartz Kaplers, unico film premiato a non avere una donna per protagonista. Operation Filmmaker dell’americana Nina Davinport, che racconta in chiave tragicomica le vicissitudini di una giovane regista di Baghdad, ha ricevuto il premio dei critici cinematografici olandese.

“I film che abbiamo amato di più – ha affermato la direttrice del festival Sandra den Hamer – sono quelli che hanno saputo creare le immagini più poetiche, in grado di generare quella magia che solo il cinema in certi momenti sa regalare. Le luci e i colori di questa magia hanno saputo incantare la città di Rotterdam e il pubblico internazionale che ha rinnovato l’interesse per questa manifestazione con un numero di presenze in costante aumento rispetto agli anni passati”

Le storie che hanno saputo incantare la giuria sono quelle che mostrano il mondo da un’angolazione differente, come quella della giovane sino-malese Ah Peng (L’amore conquista tutti) che si trasferisce da Penang a Kuala Lumpur, la teen-ager Stevie del film di Pia Marais che deve fare da mamma ai genitori che amano vivere una vita dissoluta e decadente, o quella della giovane brasiliana del film di Claudio Assis che vive in una zona rurale insieme al nonno.

“Siamo molto attenti nella ricerca di talenti che sappiano creare nuove tendenze– ci spiega la programmer Ludmila Cvikova. Il nostro focus – prosegue - è decisamente sui talenti che si segnalano come i registi del cinema d’autore del futuro, artisti che si sappiano cimentare con differenti mezzi di espressione artistica e che sappiano correre il rischio di creare un cinema di qualità”

Rotterdam è uno spazio aperto alla sperimentazione, da molti considerata un parco giochi per architetti, città portuale che attrae persone e capitali da tutto il mondo, con giri di affari milionari, una gran voglia di analizzare e comprendere il presente e un occhio di riguardo per la ricerca in tutte le forme di espressione artistica e il film festival riflette in pieno questa tendenza con una selezione di film a metà strada tra l’espressione delle ultime tendenze dell’arte cinematografica e le analisi di una società contemporanea in cui il vuoto esistenziale sembra essere fattore dominante.

“Il festival – racconta Rik Vermeulen, a capo del Film Office - è una straordinaria piattaforma internazionale per giovani registi che si cimentano con le opere prime. A Rotterdam cerchiamo di portare quei film e quei registi che hanno il coraggio di sperimentare nuovi linguaggi e innovative forme espressive. Ma questo – ci spiega - dipende anche dal pubblico che ci segue con passione da molti anni e dalle caratteristiche stesse della città”

Da segnalare infine il premio Prince Claus Fund Film Grant di 15.000 euro per il progetto della produzione filippina Independencia di Raya Martin, il focus sul cinema asiatico con una retrospettiva su Johnnie To, considerato il miglior regista contemporaneo di Hong Kong, che si diverte a destrutturare vari generi cinematografici con un umorismo agrodolce, decisamente coinvolgente e l’attenzione da parte del pubblico tributata ad un film sperimentale italiano che in Olanda ha trovato distribuzione nelle sale, Una Ballata Bianca di Stefano Odoardi.

by Valentina Cosimati
published on Liberazione del 3 febbraio 2007

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