13.9.07

 

Soldini, interno italiano. Ma ancora non se ne può parlare

"Giorni e nuvole" a Toronto, ma per i giornalisti è off limits

Toronto - Toronto è da alcuni definita "Hollywood nord" e insieme alle star internazionali fioccano ogni anno centinaia di compratori e giornalisti soprattutto americani, sud-americani e asiatici. «Il mercato del Film Festival di Toronto è molto interessante e non comprende solo il Canada - ci ha spiegato il direttore dell'Istituto per il commercio estero di Toronto, Paolo Ponti - ma anche il continente americano nel suo complesso. Rilevante è anche la presenza asiatica», comunità molto forte soprattutto nella parte Occidentale del Paese.

Anche Silvio Soldini ha scelto la trentaduesima edizione per presentare la sua nuova creazione Giorni e nuvole . Film molto atteso del regista di Pane e tulipani . Ma pur essendo un'anteprima mondiale, i giornalisti italiani si sono visti cancellare le interviste prenotate con vasto anticipo perché il film verrà presentato anche alla Festa del Cinema di Roma. In un gioco al massacro, Brad Pitt ha commentato in conferenza stampa a Toronto il premio ricevuto a Venezia, festival internazionale che si è addirittura accavallato per due giorni a quello canadese, mentre Dario Argento ha deciso di portare l'ufficio stampa dagli States e di non affidarsi agli italiani.

Ma se Soldini non può rispondere a domande che non siano poste in inglese, l'attenzione per la proiezione pubblica è stata notevole. Il film racconta con la delicatezza e l'intensità del cinema d'autore le vicende di Elsa (Margherita Buy), una restauratrice che si è appena laureata, madre di una figlia in età universitaria, che ha deciso di aprire un ristorante etnico invece di continuare gli studi.

Elsa è espressione di un mondo medio-borghese, vive in una bella casa , sta scoprendo un tesoro in un restauro ma è ignara di tutto ciò che accade intorno a lei. Tanto che il marito (Antonio Albanese) - imprenditore di successo che non vuol dare retta a nessuno e non si lascia convincere dal suo socio in affari a fare delle scelte non rispettose dei diritti dei lavoratori per maggior profitto e si trova ad affrontare situazioni molto complicate - decide di non rivelarle per mesi di aver perso la sua società. Una storia dell'Italia di oggi vista con lo stile e la delicatezza di Soldini

Altro mondo rispetto a quello raccontato dal regista culto canadese, David
Cronenberg, che entra, diretto come sa fare lui, nel cuore della cronaca internazionale. Vi ricordate del caso Litvinenko? Eastern Promises parla di questo, tra Londra e la Russia, spie, prostituzione, mafie, traffico di persone. Vite che vengono travolte da un sistema spietato. Il cast è d'eccezione. Ne fanno parte Vincent Cassel, Naomi Watts e Viggo Mortersen. Ma gli echi della storia recente non finiscono qui. Perché ritroviamo un ristorante (vi ricordate la recente strage della mafia in Germania) a cui fa capo il clan russo attorno a cui si snoda il film che, in questo molto cronenberghiano, non risparmia scene di violenza. E' la Russia dark sospesa tra bene e male. Ma anche la Russia di Dostoevskij. Ma forse anche un po' l'Europa e il mondo raccontati da Gomorra di Saviano. Chissà se Cronenberg lo ha letto

by Valentina Cosimati
published on Liberazione del 13 settembre 2007

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