22.10.09

 

Caterina e Gina, due donne sfidano i giganti della Rete


UN SUCCESSO SENZA CONFINI

Milioni di persone in contatto sui loro social network

Sognava di arrivare sul tetto del mondo per guardare il cielo dalle vette innevate dell’Himalaya, ma viveva a San Francisco, California, e si è trovata nel bel mezzo di una rivoluzione tecnologica. Ha cavalcato l’onda dell’innovazione ed è diventata una delle teste più ricercate della Silicon Valley, sgominando schiere di pregiudizi che vorrebbero la Rete delle reti solo in mani maschili. Caterina Fake, giovane donna con una risata coinvolgente e una passione per le scarpe paragonabile a quella di Imelda Marcos, è la creatrice della società canadese Flickr, uno tra i primi e più popolari Social Networking Tools: strumenti per gestire le reti di contatti personali, sociali e lavorativi che hanno cambiato il modo di informare, mantenere relazioni e comunicare.

«Per pagare i miei viaggi ho fatto i lavori più strani: ho lavorato nel cinema, in tv, in un negozio di articoli per sub - racconta - poi sono andata a trovare mia sorella in California prima di andare in Nepal. Per una ragione o per l’altra non riuscivo mai a partire, per cui mi sono guardata un po’ intorno e ho iniziato a lavorare nel nuovo mondo del web. Quindi mi sono trasferita in Canada, a Vancouver, dove ho trovato un terreno fertile per fondare una nuova società per produrre videogiochi; visto il successo dell’esperimento, ho poi dedicato gran parte delle energie al sito di photo-sharing Flickr. Non ho studiato computer science, ma le tecnologie mi hanno sempre affascinata, mai quanto le scarpe, però».


Obama ha messo su Flickr, il sito della Fake, le sue foto di famiglia

Il carattere di esploratrice instancabile le ha da poco ispirato una nuova avventura, Hunch, proiettata nella versione successiva del Web. Afferma di non poter fare previsioni su «l’evoluzione del web e dei social networks, anche se la sensazione è che dopo un iniziale entusiasmo da connettività, ci sarà una diminuzione di questa tendenza». Ora, spiega Caterina Fake, ci si sta orientando verso un modo più selettivo di tenere i contatti e probabilmente il futuro dei social networks non sarà più lì: «Certo sono cambiate molte cose, cinque anni fa era difficile immaginare di pubblicare online informazioni e foto private, rendendole visibili al mondo intero, oggi la famiglia Obama pubblica in esclusiva su Flickr le foto della vigilia dell’elezione del presidente».

Una tendenza alla personalizzazione che sembra essere confermata dal successo di Ning, un sito su cui ognuno può costruire il proprio social network, di fatto aggregando reti di contatti e Social Networking Tools - e in cui oltre un milione di persone al giorno decide di condividere informazioni personali - ideato da una delle persone più potenti del Web, l’italo-americana Gina Bianchini insieme al fondatore di Netscape, Mark Andreesen.

Segnalata da Cnn Money Business 2.0 al terzo posto tra i 50 innovatori che contano di più, definita da Fortune prima tra i «16 luminari delle tecnologie che non stanno semplicemente ridefinendo le regole del gioco, ma lo hanno creato», Gina Bianchini sembra proprio voler seguire le orme della creatrice di Flickr verso il successo.

Due morette dal sorriso coinvolgente, volontà di ferro e una grande capacità di osservazione, che hanno trasformato semplici gesti quotidiani in successi tecnologici planetari, facendo rivivere i fasti dei gloriosi giorni del boom dot com. “Comunità e creatività” è il motto di Caterina Fake. Lei e le sue “colleghe” stanno costruendo imperi economici proprio con queste due paroline magiche e la speranza-certezza di poter insidiare lo stradominio di giganti come Bill Gates e Steve Jobs.

Insomma la sfida alla frontiera della separazione dei ruoli per genere nel mondo contemporaneo è aperta e le signore Web stanno mostrando i muscoli, sfoderando sorrisi e scalando le mura della roccaforte tecnologica.

Valentina Cosimati
Il Messaggero 22 Ottobre 2009

Links:
Il Messaggero
Flick
Hunch
Ning
Yahoo!
Netscape
CNN Money Business
Fortune

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