22.11.06

 

La pace non è un trattato, non è una teoria, è una pratica

Cooperazione e solidarietà

“La pace non è un trattato e non è una teoria, la pace è una pratica, quella delle relazioni tra persone e comunità” Così Silvia Stilli dell’Arci ci introduce alla settimana della cooperazione e della solidarietà a Roma fino a domenica 26.
Sette giorni per conoscere meglio il variegato mondo della cooperazione e della solidarietà internazionale, per affermare una nuova idea di cittadinanza e per discutere sulla riforma della legge 49.

La manifestazione, come spiega Federico Mei del comitato organizzativo, si dividerà in due aree principali, il Villaggio delle Comunità Solidali presso il Cra Acea di via Battelli 6 con una festa di colori e suoni, workshop, seminari, presentazioni, mostre, video, concerti, cinema interventi di cooperazione reale in un villaggio aperto e in un dialogo con la città, e gli Stati Generali della Cooperazione dal 22 al 24 presso l’Aula Magna della Facoltà di Lettere dell’Università Roma Tre cui parteciperà in apertura e chiusura dei lavori la Vice Ministra agli Esteri Patrizia Sentinelli per un momento di discussione costruttiva e dibattito politico sui grandi temi della politica estera e di cooperazione.

Un segnale forte che le organizzazioni non governative (Ong) e l’arcobaleno delle associazioni che operano nel campo della cooperazione internazionale e della solidarietà vogliono dare in una manifestazione aperta a tutti gli elementi della società civile che costruiscono la pace quotidianamente con azioni concrete di mantenimento del dialogo e di abbattimento della povertà.

Un appuntamento per mostrare che un altro mondo è possibile e la politica internazionale non è soltanto quella dei cocktail, della diplomazia e delle grandi istituzioni ma anche quella dei diritti globali. Un momento di incontro per la cooperazione che parte dal basso, quella tra persone e comunità che va ad incidere concretamente sulla pratica della costruzione del dialogo e della pace, cui hanno aderito decine di associazioni ong e onlus, come solo per citarne alcune, l’Arci, l’ICS, Lunaria, InterSOS, Un ponte Per, VIS, Casa Internazionale delle Donne, sdebitiamoci, Altromercato, Movimondo, ma anche regioni, province, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), rappresentanti della rete delle donne africane, giornalisti di varie testate dell’america latina, il sindacato indiano, la London School of Economics, e il Segretariato Permanente Premi Nobel per la Pace.

“Questo è un momento – ci spiega la responsabile alla Cooperazione dell’ARCI Silvia Stilli - per rendere chiaro e visibile il percorso di un mondo globale di diritti. La politica estera non è fatta solamente di leggi e interazioni tra governi ma anche e soprattutto di un dialogo tra persone e comunità nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità culturali. La cooperazione – prosegue Silvia Stilli - oggi non può più essere un mero scambio di conoscenze, è uno scambio tra eguali, un’azione di cittadinanza partecipata e attiva. È importante notare, ad esempio l’adesione da parte delle associazioni e delle comunità di ‘stranieri’ in quanto affermazione del principio per cui il migrante è un soggetto attivo nella cooperazione e per cui la diversità culturale è una ricchezza inestimabile nella costruzione di pratiche di pace e solidarietà”.

Il tema forte che emerge dal programma di questa settimana è un segnale di cambiamento nel concepire la politica estera, in un tentativo di armonizzare gli interventi e in un dialogo di grande apertura e di ascolto verso il mondo dell’associazionismo testimoniato dalla significativa partecipazione istituzionale in questi tre giorni degli Stati Generali sulla Cooperazione

“La novità – ci racconta Maria Vittoria Tessitore, coordinatrice del Master in Politiche dell’Incontro dell’Università Roma Tre - è quella del riconoscimento della cooperazione decentrata, ovvero la forte collaborazione tra l’associazione o l’ente locale in Italia e il suo equivalente nel paese in cui si va ad intervenire, questa è una pratica di partecipazione tra luoghi diversi e lontani che si deve ancora un po’ perfezionare ma che è l’esatto contrario del principio del colonialismo dell’azione umanitaria per cui il rapporto anche commerciale con i cosiddetti ‘paesi terzi’ è sempre a vantaggio ultimo dei cosiddetti ‘paesi donatori’. Importante a tal proposito è che sullo sfondo ci sia il progetto dell’attuale governo di ripensare la legge sulla cooperazione”.

Negli Stati Generali si discuterà infatti anche della esigenze condivise per una eventuale riforma della legge 49 sulla cooperazione, che limita l’azione della Farnesina ad una parte marginale degli effettivi interventi.

Il Villaggio delle Comunità solidali offrirà invece un interessante programma culturale con concerti, seminari e proiezione di film e documentari.

by Valentina Cosimati
published on Liberazione del 22 novembre 2006

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