25.8.05
A Dublino un festival per tutte le culture
World Culture Festival. A Dun Laoghaire, dal 26 al 28 agosto si incontrano centinaia di artisti provenienti da ogni parte del mondo
Valentina Cosimati
Dublino
Dublino si tinge di mille colori con il Festival of World Cultures di Dun Laoghaire, dal 26 al 28 agosto. Centosessanta tra concerti, spettacoli di danza, teatro e burattini, incontri con gli artisti animeranno la riviera della capitale irlandese. Un giro del mondo in tre giorni all'insegna della solidarietà e della conoscenza reciproca, nella convinzione che arte e cultura siano elementi chiave di integrazione e pacifica convivenza.
A Dun Laoghaire ci si interroga sulle implicazioni politiche dell'arte e sulle effettive possibilità che la cultura ha di "cambiare il mondo" e di contribuire a costruirne uno migliore o almeno più allegro e colorato. Il Comhlahm - Caimpagning Artists Group - e Le Chéile -Artists in Ireland Against Racism - sono i curatori di una rassegna all'interno del festival sull'attivismo artistico; un tranquillo quartiere residenziale verrà trasformato dai colori e dalle forme dei nicaraguensi di Muralismo, l'artista dei graffiti Gary Maguire lavorerà con un gruppo di ragazzi alla creazione di un'opera "spray" di grandi dimensioni, si potrà prendere il tè secondo il cerimoniale giapponese mentre si ascoltano le canzoni tradizionali Maori; «la Terra, fino a prova contraria - fa notare l'organizzatore della sezione "Il mondo a testa in giù" - è rotonda. Perché quindi non pensare che paesi come l'Australia siano in alto invece che in basso?».
Il festival sarà un'occasione per incontrare l'attore e drammaturgo ugandese George Seremba, autore del pluripremiato Come Good Rain, che lui stesso definisce una «pièce socialmente rilevante che denuncia alcune ingiustizie». Seremba parlerà della difficile situazione dell'Uganda e racconterà la sua storia personale che si intreccia drammaticamente con quella del suo paese, teatro di massacri e crimini contro l'umanità. Seremba è infatti stato arrestato come dissidente politico e torturato dalla polizia segreta, ma dopo una rocambolesca fuga prima in Kenia e poi in Canada è approdato in Irlanda, dove vive da otto anni.
In apertura di festival, l'opera Intrighi nella corte imperiale Qing, l'unica opera cinese al mondo cantata in inglese che viene messa in scena dai 26 componenti dello straordinario Chinese Theatre Circle, la compagnia di Singapore creata nel 1981 con l'intento di mantenere viva la tradizione della quasi millenaria opera cantonese tradizionale, un insieme delicato ed essenziale di mimo, danza, canzoni, dialoghi, lazzi e acrobazie. Dall'opera tradizionale cinese si passa all'esibizione di Usha Uthup, la diva di Bollywood venerata in patria e molto apprezzata in "occidente".
I Fun "Da" Mental, gruppo nato nel 1991 per dare voce alle discriminazioni subite dalle comunità asiatiche e afro-caraibiche in Gran Bretagna, si esibiranno in una jam insieme al gruppo sudafricano di coristi gospel Mighty Zulu Nation in una fusione di stili che unirà il canto tradizionale Zulu e l'Indo-Pak break-beat.
Le note mangobeat e il cocktail esplosivo di hip-hop, avanguardia elettronica e suoni di strada di DJ Dolores (Bbc 3 World Music Award) apriranno una finestra sul Brasile e si incontreranno con la voce dei Isaar Franca. Uno dei gruppi più importanti al mondo di Sene-rap (Senegal), i Daraa J. lancerà un messaggio sull'assurdità del concetto di "ritardo culturale" africano nei confronti dell'occidente nel loro mix di francese, inglese e dialetto senegalese Wolof. Il concerto sarà preceduto dall'esibizione degli Ojos de Brujo da Barcellona che porteranno a Dublino il loro mix particolarissimo di rap catalano e flamenco hip-hop.
Da non perdere anche le esibizioni di Iarla O' Lionaird, noto per aver portato sui palchi di tutto il mondo il sound tradizionale dei canti sean-no's (incide per la Real World Records di Peter Gabriel). Il cantante irlandese, definito dal Guardian «una delle voci più intense della musica contemporanea», presenterà un'anteprima del suo ultimo album Invisible Fields, la cui uscita è prevista in Irlanda per il 22 agosto.
Infine il Jagdish Bahtt Indian Puppet Show (burattinai dall'India) si confronteranno con i dispettosi burattini giganti del Fibin Irish Puppet Show.
Insomma, un giro del mondo in tre giorni tra sapori, colori, profumi e suoni che scalderanno le giornate di fine estate nella fredda e verde Irlanda, «con la speranza - affermano gli organizzatori - di contribuire con l'arte e il divertimento a portare delle risposte positive alle questioni relative all'integrazione e al rispetto reciproco».
Pubblicato su Liberazione del 25 agosto 2005
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