11.7.07

 

Il "mito" secondo Sidi Larbi Cherkaoui


Ieri a Tivoli la prima italiana del coreografo belga-marocchino. Il Festival Internazionale di Villa Adriana prosegue fino al 14


“Dall’incontro tra opposti e culture differenti si sviluppa un arcobaleno di emozioni ed esperienze. La mitologia racconta la meraviglia delle zone di confine in cui ogni essere umano esprime la propria unicità nella relazione con gli altri. Non esiste bianco e nero, la vita accade in una zona ‘di mezzo’ molto colorata, in cui gli opposti convivono in un processo di continua evoluzione. La bellezza è nell’accettazione delle contraddizioni, come quella per cui Cristo è un ribelle in base ai canoni della morale cristiana”.

Così il giovane e bravo coreografo belga-marocchino Sidi Larbi Cherkaoui racconta i principi alla base della sua nuova creazione, presentata in prima italiana al Festival di Villa Adriana a Tivoli. La manifestazione, gestita quest’anno da Musica per Roma dopo che Enrico Castiglione ha assunto la direzione artistica di Taormina Arte, si è aperta con acrobati in festa per la città e con le Dionisiache di Giorgio Barberio Corsetti; si concluderà il 13 e 14 luglio con Vertiges del regista cinematografico franco-algerino di origini gitane Tony Gatlif.

Sidi Larbi Cherkaoui ha iniziato la sua particolarissima ricerca sul reale in Belgio con P.A.R.T.S.di Anne Teresa de Keersmaeker, per poi proseguire nei Ballets C. de la B. di Alain Platel. Insignito di importanti premi internazionali, quali il Premio Nijinsky al Monaco Dance Forum di Montecarlo nel 2002, ha lavorato con Akram Khan e Wim Wandekeybus. Per i Ballets de Monte Carlo ha creato In Memoriam (2004) e Mea Culpa (2006); Corpus Bach (2005) per il Ballet du Grand Théâtre de Genève e per il Cullberg Ballet End (2006).

Dall’incontro con la fondatrice della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, Giovanna Marini, e Patrizia Bovi, dell’Ensemble Micogolus, è nato Myth. Un viaggio in tre atti tra suggestioni junghiane, musiche del tredicesimo secolo e movimenti della contemporaneità per un'imponente coproduzione internazionale.

Lo spettacolo è una messa in danza e in musica della memoria archetipale in un racconto policentrico con riferimenti al Vangelo, alla Divina Commedia e alla filosofia cinese. Sette musicisti dall’alto dell’impianto scenografico fanno ‘muovere’ al suono di liuti e canzoni sacre i 14 performers.

All’interno di una biblioteca-labirinto si svolgono i drammi esistenziali di sette tipi-fissi; una donna che ha tentato il suicidio, uno scheletro in scarpe argentate da tip-tap, un guardiano-militare, una giovane donna-bambina imbronciata, un ‘bravo ragazzo’ che non si accorge mai di nulla, una magrissima e antipaticissima intellettuale (the bitch), e un uomo nero in gessato blu e tacchi a spillo.

I personaggi vengono visitati dalle proprie ombre e attraversano un pacato processo catartico, con tanto di libri infuocati e acrobatiche lotte con lunghe lance, che li porterà ad uscire finalmente dal labirinto, cacciati fuori da un Cristo che rimane solo con due ombre e “con l’unico – ci spiega il coreografo - che ha tutti i vizi capitali e non sa decidere se essere uomo o donna”.

by Valentina Cosimati
published on Liberazione del 11 luglio 2007

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Srebrenica: 11 July 1995
Per non dimenticare

Srebrenica, former Yugoslavia, the worst genocide in European history after WWII.

8,000 civilians massacred in a few days. Many are still missing, not identified bodies of Muslim civilians killed for their religious beliefs, their ethnicity.

Srebrenica, ex Jugoslavia, il più atroce genocidio nella storia europea dopo la seconda guerra mondiale.

8.000 civili massacrati in pochi giorni. Molti sono ancora i corpi mancanti, non identificati dei civili musulmani uccisi per le loro credenze religiose, la loro etnia.

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