19.7.07

 

Le gambe magiche e leggere della Ferri, insieme a Bolle per il suo addio alle scene

Martedì sera l'addio dai Giardini Reali di Torino

Torino - Il pubblico del Metropolitan di New York le ha tributato quaranta minuti di standing ovation, alla Scala la sua interpretazione di Marguerite Gautier ha scatenato applausi commossi, ora è in giro per l’Italia in poche, selezionatissime città, per l’addio definitivo alle scene.

“Sono in un momento magico della mia carriera artistica. Sento di aver raggiunto un punto di estrema ricchezza e completezza come donna e come artista. La mia passione per la danza è tale che io voglio lasciarla prima che lei lasci me. Il momento prima o poi arriva per tutti. Voglio lasciare di me il ricordo di una ballerina che ha saputo andare oltre il rigido codice del balletto, regalando attimi di emozione. Amo talmente la danza – ha proseguito - che non potrei sopportare di interpretare dei ruoli senza la perfezione a cui sono abituata”.

Quelle gambe che incarnano lo spirito più puro della danza, con cui ha emozionato il pubblico di tutto il mondo, con cui a 43 anni sa regalare al pubblico estasiato la leggerezza dell’adolescenza di Giulietta, descritte con mille parole che non possono rendere la bellezza e il senso di sacralità che sanno ispirare, rimarranno per sempre nella memoria di chi ha avuto la possibilità di ammirarla in scena.

“Il corpo – racconta - è uno strumento della danza. La danza non è solo il virtuosismo ma è l’unione tra il corpo e l’anima che insieme si esprimono danzando. Quando ballo un senso di libertà mi pervade. La libertà è una conquista, e forse è proprio la possibilità di andare oltre un codice così stretto a darmi queste queste emozioni”.

Accanto a lei c’è Roberto Bolle, la star del momento, il ballerino che si avvicina a quell’ideale di bellezza assoluta della statua che sa danzare come pochi al mondo. “Accompagnare Alessandra in questo suo addio alle scene – ci ha confidato il ballerino popolare come una rock star che è anche Ambasciatore dell’Unesco nel mondo – è un momento di grande gioia per me. È una magia che riusciamo a ricreare per il pubblico che ci accoglie sempre con molto calore”.

Ai Giardini Reali di Torino, oltre ai 1700 posti a sedere c’erano persone in piedi, sul prato e fuori dai cancelli che premevano per vedere Roberto Bolle in scena e Alessandra Ferri un’ultima volta. Il galà segue un ritmo piacevole e ammiccante. Si comincia con le atmosfere tagueire di Buenos Aires Tango di Gustavo Mollajoli interpretato da Mariangela Nuñez e Iñaki Urlezaga; si prosegue con una giocosa Cinderella Story di John Neumeier con Silvia Azzoni e Alexander Ryabko; e ci si addentra nelle rosse e passionali atmosfere di Bhakti, una fusione di neoclassico e figure della tradizione indiana nella rilettura di Maurice Béjart, interpretata da Isabelle Ciaravola e Alessandro Carbone che hanno saputo coinvolgere gli spettatori; per poi tuffarsi in algide atmosfere neoclassiche di Qualia con Mara Galeazza e Edward Watson nella coreografia di Wayne McGregor e arrivare finalmente al primo passo a due della coppia Bolle-Ferri in Romeo e Giulietta di Amedeo Amodio e non di Kenneth Mac Millan come da programma.

Dopo l’intervallo un momento della Dama delle Camelie di John Neumeier con cui ha dato l’addio alla Scala; si passa per il gradevole e ben eseguito Don Quixote di Marius Petipa - Liliàn Giovine interpretato da Mariangela Nuñez e Iñaki Urlezaga; si arriva alle atmosfere briose di Ofelia e Amleto di Neumeier interpretati da Silvia Azzoni e Alexander Ryabko; per poi passare all’Arlesienne di Roland Petit danzato da Isabelle Ciaravola e Alessandro Carbone. Intermezzo un po’ circense per Elite Syncopation di Sir Kenneth Mac Millan interpretato da Mara Galeazzi e Edward Watson per arrivare al gran finale con le due star nel passo a due dal terzo atto di Manon di Sir Kenneth Mac Millan.

by Valentina Cosimati
published on Liberazione del 19 luglio 2007

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