31.10.06

 

Gianrico Carofiglio, i suoi eroi "normali" tra bene e male


Al festival internazionale degli autori di Toronto inaspettato successo dello scrittore italiano, sostituto procuratore antimafia della Procura di Bari, noto per aver sposato un genere americano come il "legal thriller"


È stato il sostituto procuratore antimafia della Procura di Bari Gianrico Carofiglio uno dei protagonisti indiscussi del prestigioso festival internazionale degli autori di Toronto, da molti considerata la più importante e interessante manifestazione letteraria del Nord America giunta quest’anno alla ventisettesima edizione.

Per dieci giorni la capitale mondiale del multiculturalismo ha celebrato in una festa di parole e racconti il meglio della produzione letteraria internazionale contemporanea e ha presentato il variegato mosaico della produzione canadese di fronte all’attento e colto pubblico di Toronto.

Un festival che premia la qualità e che, come buona tradizione torontoniana, si pone come un punto di riferimento per un Nord America che ama una cultura non omologata.

Tra i nomi che hanno animato questa edizione sono da segnalare, accanto all’immancabile Margaret Atwood, sinonimo di letteratura per i canadesi, Azar Nafisi, la dissidente iraniana autrice di Leggere Lolita a Teheran, Dionne Brand canadese di Trinidad e Tobago che si è aggiudicata i 10.000 dollari del Premio Harbourfront Centre e la giovane Chimamanda Ngozi Adichie, autrice nigeriana che ora vive negli Stati Uniti.

“Le presenze internazionali anche quest’anno sono state di altissimo livello ma per noi – ci racconta Paola Cioni, vice-direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura – quello di Gianrico Carofiglio è stato un successo incredibile e anche un po’ inaspettato. Tanta attenzione da parte della stampa e così tanta curiosità da parte del pubblico verso un autore italiano, noto per un genere molto americano come il legal thriller è francamente inusuale, sia pure per uno scrittore apprezzato anche nel mondo anglosassone”.

L’autore di Testimone inconsapevole, Ragionevoli dubbi e Il passato è una terra straniera che si sente “un abusivo nella magistratura e nella letteratura – ci spiega scherzando – uno che cammina sul filo, sempre in una zona grigia tra i due ruoli e i due mondi”, a Toronto ha presentato i suoi libri e ha parlato della banalità del male e della necessità delle scelte etiche.

In una città in cui la verità relativa di cui parla nei suoi libri si rivela nelle varie sfumature di colore che compongono l’essenza del sistema sociale e politico canadese, Carofiglio si muove con disinvoltura e con quella curiosità che gli consente di mostrare le realtà sempre con un’angolazione differente.

“Amo raccontare le storie di eroi ma quelli veri, non quelli di un colore solo – ci racconta – le persone normali, ordinarie, che si trovano ad avere a che fare con scelte importanti nella propria vita e che sanno operare delle scelte etiche tra il bene e il male in quel momento di continua trasformazione che è la vita. La descrizione – prosegue – di questa tensione psicologica mi piace molto, e questo è un po’ la vera distinzione tra bene e male. Un criminologo americano sostiene che i buoni lo sognano e i cattivi lo fanno, in realtà – ci spiega il magistrato scrittore – le pulsioni non sono diverse, c’è una banalità nel male e una grande umanità nelle scelte. Ecco, a me interessa raccontare quel momento, quell’azione che porta alla scelta etica, il resto è solo il modo per farlo”.

Il legal thriller, insomma, è un po’ come il giallo per Sciascia, una tecnica e un modo per tenere il lettore con la suspance e veicolare un messaggio di umanità. La grande attenzione che ha risvegliato Gianrico Carofiglio nel pubblico di Toronto è sicuramente da rintracciare anche in questa sua straordinaria capacità di utilizzare in modo inusuale una tecnica che negli Stati Uniti e in Nord America è usata in tutte le salse, dai serial tv al cinema, dai libri ai videogiochi.

I libri del magistrato barese, tradotti in moltissime lingue tra cui il russo, il giapponese, il francese, lo spagnolo, il portoghese, riscuotono un notevole successo di vendite in tutto il mondo e raccontano l’umanità con una leggerezza coinvolgente che riesce ad insinuare un ragionevole dubbio in un genere come il legal thriller. Nei libri di John Grisham e Scott Turow, a cui generalmente si associa il genere, l’accertamento di verità illogiche è una questione molto seria, una roba da avvocati americani e rintracciare quell’umorismo dissacrante, forse un po’ tipico del Sud Italia, che caratterizza i racconti di Carofiglio è una missione pressoché impossibile.

Il successo di Toronto, insomma, è particolarmente significativo, non soltanto perché la città canadese è considerata il banco di prova per il pubblico americano, test già superato, ma proprio perché conferma l’interesse a livello internazionale per racconti che sappiano cogliere e mostrare l’umanità delle persone nella loro straordinaria normalità, con tutte le contraddizioni della quotidianità e gli eroismi della vita di tutti i giorni.

Grande curiosità allora per la presentazione il prossimo inverno della trasposizione tv diretta da Alberto Sironi, che ha già firmato la regia degli episodi di Montalbano, e per la lavorazione del nuovo film con la regia di Daniele Vicari, il regista di Velocità Massima, “che inizierà in primavera – ci anticipa - e che mi appassiona molto”.

by
Valentina Cosimati
Pubblicato su Liberazione del 31 ottobre 2006

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