26.8.05

 

A Linz Ars Electronica, nel "paradosso dell'ibrido"

Dal 1 settembre in Austria la 26° edizione del più importante e longevo festival di arte digitale al mondo

Valentina Cosimati

Dal primo al 6 settembre la cittadina austriaca di Linz sul Danubio verrà pacificamente invasa da giovani di tutte le età e di tutte le nazionalità, trasformandosi in una città del futuro.
Linz è una realtà un po' fuori dal tempo, dove gli anziani giocano in piazza con scacchi giganti, e si respira aria pulita, ma da più di un quarto di secolo si trasforma ogni anno in un borgo ipertecnologico popolato dai membri delle comunità digitali che sembrano ologrammi viventi dei cartoni giapponesi anni '80 o dei video dei Gorillaz.

Appuntamento immancabile, Ars Electronica è il più importante e longevo festival di arte digitale al mondo. Nasce nel 1979 per uno strano caso di "politica illuminata": la regione stava fronteggiando una crisi irreversibile del settore siderurgico, l'amministrazione locale e regionale stavano cercando idee nuove e un gruppo di pionieri dell'arte digitale propose di investire in cultura e futuro. Una scelta coraggiosa e atipica che ha contribuito non poco alla ripresa economica della città, facendola diventare la capitale dell'arte digitale con tanto di Centro per le Arti digitali e Museo del futuro.

Attualmente Linz è la capitale di un mondo virtuale (ma reale) in cui vivono comunità digitali che stanno chiedendo a voce sempre più alta un riconoscimento formale. Si tratta di comunità non nate all'interno di confini geografici, e che per questo motivo considerano le frontiere geopolitiche come labili segni grafici che marcano dei territori, ma la cui funzione primaria sembra essere il controllo e la limitazione della libera circolazione di idee, persone e conoscenze. Qui si danno appuntamento artisti, teorici, scienziati, dj e vj, architetti, designer, performer, esperti di comunicazione e chiunque abbia voglia di fare un tuffo nel futuro. A Linz si discute di mondi possibili, si sperimentano nuovi linguaggi, si analizzano i rischi dello sviluppo tecnologico e si propongono delle soluzioni che consentano di utilizzare le tecnologie di comunicazione senza esserne usati.

Il tema di questa ventiseiesima edizione - "L'ibrido, vivere nel paradosso" - verrà introdotto il 31 agosto in un'anteprima del festival, con la vernice/vernissage della mostra Creature ibride e macchine del paradosso, coprodotta dall'Architekturforum Oberosterreich, e con una performance dal vivo del newyorkese Zach Lieberman.

L'apertura ufficiale del festival è dedicata all'India, uno dei paesi che sta cercando soluzioni creative al digital divide. Il primo settembre andrà infatti in scena una performance telematica tra Linz e Bangalore via satellite seguita dall'installazione-performance Traffico emozionale di Maurice Banayoun e Jean Baptiste Barrière, per concludere con una festa di apertura animata da dj e vj di Linz, Bangalore e Istanbul.

Moltissimi gli eventi, tra performance, convegni, simposi, concerti, esibizioni, installazioni estemporanee, feste e, da quest'anno, anche una rassegna cinematografica con la selezione di un centinaio di film che utilizzano le tecniche dell'animazione.

Tra le conferenze e gli incontri, l'evento centrale del festival è il simposio curato da Derrick de Kerckhove, uno dei massimi esperti al mondo di comunicazione e direttore del Marshall McLuhan Programme di Toronto. Nella conferenza si esploreranno i confini sempre più rarefatti dell'identità culturale e nazionale, si analizzeranno le nuove strategie di ricombinazione digitale ma soprattutto si avanzeranno ipotesi sulle motivazioni che spingono alcune entità biologiche e sociali a rifiutare l'ibridazione con risultati spesso tragici e si cercherà di capire in che modo questo rifiuto da vita al razzismo e ai fondamentalismi.

Ars Electronica, giunta alla ventiseiesima edizione, è una piattaforma internazionale unica nel suo genere.

Pubblicato su Liberazione il 26 agosto 2005

Etichette:




<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?